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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

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Il connettoma è il nome che viene dato alle fibre mieliniche (bianche) del cervello e secondo alcuni Autori in queste fibre è contenuta l’essenza di un uomo. Sebastian Seung ha sostenuto "io sono il mio connettoma". Non sono d’accordo con questa teoria, l’uomo è molto di più del suo connettoma.

Il nostro cervello è un insieme di aree grigie (aree che contengono neuroni) e aree bianche costituite da fibre mieliniche. Il connettoma è quella parte costituita esclusivamente da fibre mieliniche. Si tratta di fibre di associazione tra le diverse aree. La loro funzione è appunto quella di connettere aree diverse. Le fibre mieliniche sono molto simili ai fili elettrici di un qualsiasi congegno complesso, pertanto trasportano corrente elettrica. 

Negli studi per capire il funzionamento del cervello si è data molta importanza a queste connessioni.

Questi concetti sono stati ben esposti nel libro di Sebastian Seung “Connectome: How the Brain's Wiring Makes Us Who We Are” del 2012. (Il connettoma: come le connessioni del cervello ci spiegano chi siamo.)  La teoria di questo autore vede nelle connessioni mieliniche l’essenza dell’uomo.  In precedenza, nella conferenza di Ted del 2010, Seung aveva sostenuto “io sono il mio connettoma.” ("I Am My Connectome")

E’ indubbio che le vie di collegamento tra un’area e un'altra siano importanti e sicuramente per ogni uomo le fibre che costituiscono le connessioni sono numerosissime.
Esiste una differenza sostanziale tra le varie connessioni del cervello umano tali da far sì che ogni uomo si identifichi con le proprie connessioni?   Sicuramente le fibre e le connessioni sono tutte diverse da uomo a uomo, ma non basta. Le differenze tra le connessioni non bastano, le differenze tra gli uomini sono un problema molto più complesso.

Per Sebastian Seung e per coloro che seguono le sue teorie le differenze tra le connessioni sono fondamentali per caratterizzare le capacità cognitive superiori. Le connessioni di un uomo si modificano in relazione alle esperienze e agli avvenimenti che coinvolgono l'individuo nella vita. Tutto questo è logico, se un uomo studia musica e un altro studia disegno il primo svilupperà maggiormente le connessioni tra le are di memoria uditiva e il secondo farà altrettanto per le aree di memoria visiva. 
Io ritengo che la differenza tra i diversi modi di pensare e di ragionare non sta nelle connessioni, ma nei contenuti che queste connessioni trasportano.
Il soggetto che studia musica avrà sviluppato il senso dell'udito, avrà molte aree cerebrali dedicate alla memoria uditiva e le sue connessioni veicoleranno queste informazioni. Nel soggetto che studia disegno, che opera nel settore delle immagini, avrà una importante memoria visiva. La differenza sostanziale non sarà nelle connessioni, ma nelle percezioni che sono immagazzinate nelle aree di memoria.

I contenuti (ovvero le conoscenze) si identificano con la memoria. Questa a sua volta dipende dalle stimolazioni sensoriali.

Per spiegarmi meglio penso a due persone fisicamente normali: un compositore musicale e uno storico dell’arte.

Se un uomo ascolta in continuazione brani musicali, legge le loro note, analizza i vari ritmi, scrive musica egli avrà nel suo cervello aree di memoria musicale e di ritmo che saranno molto attive. Si tratta di aree grigie che memorizzano informazioni sonore recepite attraverso l’apparato uditivo (1). Ritengo logico ritenere che queste aree saranno più sviluppate rispetto ad altre, o perlomeno più sollecitate. Nei ragionamenti di questo uomo ci saranno associazione di note, di ritmi che porteranno alla creazione di nuove composizioni musicali. Quindi nelle fibre mieliniche di questa persona saranno veicolate in massima parte informazioni di tipo sonoro.

Analizziamo ora un uomo con abitudini completamente diverse, per esempio appassionato di pittura, uno storico dell’arte. Questo soggetto avrà meglio sviluppate le aree che ricevono e memorizzano immagini e colori. Si tratta di informazioni che riceve attraverso il senso della vista, quindi informazioni visive che arrivano alla corteccia occipitale e si distribuiranno ad aree deputate alla memoria visiva (2), molto diverse da quelle musicali. 

Nella teoria del connettoma il funzionamento del cervello umano viene paragonato al letto di un fiume dove scorre l’acqua. L’acqua è sempre in movimento. Così avviene nel connettoma, c’è un continuo flusso di segnali elettrici che vanno da una parte all’altra della corteccia. Questo flusso di segnali c'è sempre, ritengo che si debba identificare con la vita del cervello. Le differenze tra un uomo ed un altro non sono nelle connessioni, ma nelle informazioni che queste connessioni veicolano.

L’attività neurale è in continua evoluzione, questo rende molto difficoltosa la mappatura di queste connessioni. La differenza tra il primo uomo (il compositore musicale) e lo storico dell’arte la vedo nei contenuti delle aree grigie di memoria che le innumerevoli connessioni mieliniche uniscono.

Le funzioni superiori sono svolte dal cervello. Sia nel compositore che nello storico si svolgono le stesse funzioni;  le riassumo in a) attenzione, b) apprendimento, c) memoria, d) elaborazione di informazioni ed e) comunicazione.

L'attenzione la ritengo ovvia. Più rilevante è l’apprendimento. L’apprendimento avviene attraverso l’esempio, ma l’apprendimento del linguaggio si rileva fondamentale per le caratteristiche della specie umana.

La memoria è fortemente condizionata dal linguaggio. Ogni uomo memorizza ed elabora i concetti nella lingua in cui è abituato a parlare.

L’uomo elabora i concetti memorizzati e arriva a creare nuovi concetti, nuove idee.

Si arriva alla comunicazione. Questa è fondamentale per lo sviluppo del pensiero. Definisco la comunicazione come il feed-back sociale e culturale che eleva ogni uomo. L’uomo memorizza i concetti col linguaggio, li elabora sempre con un linguaggio interiore e poi li esteriorizza col linguaggio verbale o con la scrittura. E’ importante che altri uomini lo ascoltino (o lo leggano) e poi a loro volta comunichino. Il pensiero umano si costruisce in questo modo, sotto forma di confronti, conferme, critiche, correzioni e modificazioni. Questo lo definisco un feed-back, cioè un ritorno di segnale che è fondamentale per lo sviluppo cognitivo di un uomo.

Ho fatto due esempi: il compositore e lo storico dell’arte. Entrambi avranno sviluppato il linguaggio comune (l’italiano) che sarà utilizzato in forma orale e scritta per le usuali attività. Già nel comune sviluppo mentale i due soggetti si presenteranno come diversi, ma quando arriveremo alle loro capacità specialistiche essi sono totalmente diversi.

Le differenze tra gli uomini non sono nelle connessioni, cioè nelle informazioni veicolate dalle fibre mieliniche. Le differenze sono nelle aree di memoria e nei linguaggi utilizzati per memorizzare ed elaborare le informazioni. Nel caso del compositore musicale ci sarà una dominanza della memoria sonora e quindi nelle connessioni ci sarà un notevole flusso di informazioni ritmico-musicali.

Nel caso dello storico dell’arte ci sarà una preponderanza delle informazioni visive, nelle sue aree grigie saranno prevalenti le immagini e di conseguenza nel suo connettoma ci sarà un gigantesco flusso di informazioni visive.

L’uomo non si può identificare col connettoma. L’attività di questa parte del cervello è una attività intrinseca che non rispecchia l’essenza dell’uomo. L'uomo si identifica nell'insieme di apparato uditivo, cervello e apparato fonatorio. Questo mi fa dire: "io sono il mio apparato otoneurolaringologico."

I ragionamenti di Sebastian Seung li vedo troppo concentrati su quanto avviene dentro la nostra scatola cranica. Noi siamo qualcosa di più complesso, in quanto le informazioni entrano, escono e ritornano; gli organi di senso (in particolare l'udito) e l'apparato fonatorio sono indispensabili per l'interazione umana.

L’uomo è un interazionista, il suo cervello è un sistema di elaborazione di informazioni che riceve soprattutto attraverso due canali: vista ed udito. L’uomo memorizza ed elabora solo dopo che ha appreso un linguaggio, perché sappiamo che la memoria e il ragionamento non sono altro che rappresentazioni di un linguaggio interiore. Non dobbiamo dimenticare che l’uomo memorizza nella lingua in cui è abituato a parlare.

Il pensiero si forma, ma richiede anche confronti. Come avviene nel bambino quando apprende le prime parole deve esserci accanto un adulto che insegni e corregga. Solo così il bambino impara ad attribuire ad ogni parola un preciso significato. Più complesso, ma analogo è lo sviluppo dei ragionamenti mentali.

La teoria del connettoma prevede che l'essenza dell'uomo sia al suo interno, all'interno del cervello. Questa teoria non tiene conto della necessità dell'uomo di interagire, pertanto gli apparati sensoriali e la fonazione sono funzioni fondamentamentali che vanno oltre la "teoria del connettoma" e necessariamente devono essere tenuti in considerazione per rispondere alla domanda: "che cosa sono io?"

 

Note

1 – Sappiamo che le afferenze uditive raggiungono le aree 41 e 42 di Brodmann. Queste aree sono state poi perfezionate da Constatin von Economo (1876-1931) e da G.N. Koskinas. I suoni percepiti nelle aree 41 e 42 si distribuiranno ad altre aree specifiche per la memoria uditiva. Vedi articolo sul cervello, anatomia e fisiologia.

2 – Sempre Brodmann e poi i neurologi Constatin von Economo (1876-1931) e G.N. Koskinas hanno identificato l’area 17 come corteccia visiva primaria, l’area 18 come corteccia visiva secondaria e l’area 19 come corteccia visiva associativa.

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