Per neurotossicità si intende l'esposizione, spesso inconsapevole, ad agenti dannosi interni (alimenti o farmaci) o esterni per il nostro cervello e le vie nervose. Spesso questa esposizione avviene in luoghi che le persone considerano sicure come il posto di lavoro e la propria abitazione.
I principali agenti neurotossici si possono così riassumere:
- farmaci antineoplastici
- radiazioni ionizzanti
- abusi di farmaci e droghe
- metalli pesanti
- additivi alimentari
- insetticidi e antiparassitari
- anidride carbonica e altri gas di scarico degli autoveicoli
- solventi utilizzati nelle pulizie come cloro e formaldeide.
Tra i farmaci utilizzati nei trattamenti per i tumori (terapie oncologiche) ricordo i derivati del platino: cisplatino, carboplatino, oxaliplatino. Questi composti oltre ad essere neurotossici sono anche ototossici. I pazienti che ne fanno uso possono andare incontro a diminuzione della capacità uditiva.
La demenza, il morbo di Parkinson, la Sclerosi Multipla, la Depressione, Dolori diffusi ed anche la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) sono alcune delle malattie che possono comparire in persone esposte a metalli tossici.
Un cibo che può portare accumulo nell'organismo di sostanze dannose, quindi può portare a neurotossicità, è il tonno. Questo pesce, e come lui altri predatori del mare, si cibano di altri pesci e tendono ad accumulare mercurio. Si sconsiglia quindi il consumo eccessivo di carne di tonno, di pesce spada e di tutti quei pesci predatori e che vivono a lungo. Soprattutto nelle donne in gravidanza si suggerisce di non superare mai una scatoletta (150 gr) o porzione equivalente di questi pesci in una settimana.
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